Bambini e device: un’alternativa creativa è possibile.

A casa, al ristorante, sui mezzi pubblici, per strada, in spiaggia, ovunque: sempre più spesso, vediamo bambini, anche molto piccoli, incollati davanti agli schermi, rapiti in una dimensione inaccessibile, che li rende silenziosi, fermi, apparentemente calmi.

Numerosi sono gli allarmi, lanciati da Pediatri, psichiatri infantili e organizzazioni internazionali come l'OMS, JAMA Pediatrics, Unicef, sugli impatti negativi degli schermi sulle funzioni di sviluppo infantile: lo sviluppo del linguaggio, della comunicazione, delle capacità motorie e di quelle creative. 

Numerosi studi e ricerche allertano sulla deprivazione sensoriale che l’eccessivo uso di questi strumenti può provocare, soprattutto nei primi anni di vita, e dimostrano come le nuove dipendenze da schermi affliggano le giovani generazioni.  Obesità infantile, depressione, isolamento, ansia, aumento dell'aggressività e diminuzione dell'empatia i possibili effetti correlati.

Le linee guida dell'OMS accolte da SPI (società italiana pediatri) raccomandano di evitare l'esposizione a smartphone e tablet prima dei 2 anni, di limitare a un’ora l’uso per i bambini tra i 2 e i 5 anni, e a 2 ore per quelli tra i 5 e gli 8 anni.

Queste raccomandazioni sono ampiamente disattese in tutto il mondo, e anche in Italia dove lo screen time è drammaticamente alto fin dai primi mesi di vita.

Siamo preoccupati per gli effetti che l’uso dei device in tempi e modi non regolati possa avere sulla nostra capacità creativa, che si sviluppa e alimenta nei momenti di esplorazione del mondo circostante, e soprattutto, attraverso il gioco attivo. 

Il nostro progetto Lantidoto offre tool e soluzioni creative come alternativa agli schermi, che favoriscono l’interazione attiva e non la fruizione passiva, da usare a casa, al ristorante, ovunque.

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L’antidoto ad un’infanzia basata sugli schermi è un’infanzia basata sul gioco.

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I killer della creatività